La centralità della follia per comprendere tanto la vita, quanto le opere di Luigi Pirandello, guida l’A.—ordinario di Letteratura italiana a Genova— nell’esplorazione dell’universo antropologico del drammaturgo siciliano. È una paura presente fin dai primi documenti autobiografici e che lo accompagnerà per tutta la vita. Nelle opere, questa ossessione diventa un vero schematismo trascendentale che detta figure e situazioni e incide fortemente sulle micro- e macro-strutture espressive, giungendo fino al sublime delle maggiori creazioni narrative e drammaturgiche. Pirandello, erede del naturalismo letterario siciliano, ne è anche il massimo eversore. Il mondo apparentemente intatto del realismo risulta invece attraversato da una sottile crepa, sufficiente a creare una divisione irrecuperabile tra il luogo dell’io e il luogo della realtà e degli altri.