Una élite internazionale di funzionari appartenenti a istituzioni economico-finanziarie, di azionisti e dirigenti di multinazionali, di accademici, di operatori della comunicazione dipinge sui media e trasmette nelle università un paesaggio dai toni acquerellati del nostro pianeta in cui la ricchezza, e la ricchezza monetaria, si produrrebbe non più tramite il lavoro, ma tramite l’innovazione della comunicazione, il trasferimento finanziario e i nuovi servizi. L’acquerello copre col suo cartone l’intera finestra che va aperta sul mondo.
Brasiliano, economista, Antunes vede la globalizzazione dal Sud del mondo e da quel paradosso che è il Brasile, dove per decenni si è avuto il maggior scarto povertà-ricchezza.
Il suo discorso è totalmente internazionale. Questo libro è un'opera da consigliare ad ogni universitario e a quanti vogliano capire come va il mondo.
Fine del fordismo? Fine del lavoro produttivo? Mondo di servizi? dell'elettronica? Informazione e comunicazione in sostituzione del lavoro? Ci stiamo facendo immagini virtuali della realtà! C'è una parte del mondo che produce e produce in modo fordista e schiavistico e totalmente precario. Ma così facendo oltre a sfruttare due terzi del pianeta rendiamo sempre più precaria la stessa parte che sfrutta, la parte ricca, il nostro stesso mondo, che vedrà sempre più nuovi poveri nell'illusione che qui il lavoro sia sempre più leggero e pulito.