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Il sì di Maria: due brevi saggi, dall’immensa letteratura medievale sulla Madre di Dio. Nel primo la Vergine, tutta dedita a custodire e meditare gli eventi della salvezza nel silenzio del cuore, risalta come il modello dell’anima contemplativa e monastica. Nel secondo saggio appare totalmente immersa nel mistero di Cristo, in un’adesione dal profondo del cuore alla scelta di Dio che, per pura grazia, l’ha eletta alla divina maternità e l’ha particolarmente unita alla Passione, che nell’annunzio a Nazaret già stende la sua ombra: la Madre del Signore è la “Crocifissa”, che “concepisce il Crocifisso”. Nell’uno e nell’altro saggio la Vergine appare tutta associata al Figlio. È la prospettiva giusta: Maria non va isolata o considerata a sé: la sua santità e la sua opera si comprendono come comunione con Gesù, unico Salvatore, che nessuno ha amato e servito più di lei. Le rapide pagine del volumetto illustrano suggestivamente come la mariologia nasca dalla cristologia e la devozione alla Madonna si accenda sulla devozione a Cristo. Monaci e teologi medievali tornano a illuminare. |