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Il mondo contemporaneo vede realizzato il più grande abbandono della storia dell’umanità: un “terzo mondo” costretto e abbandonato alla deriva dal “primo mondo”. Abbandono è la scelta che un paese e una classe del “terzo mondo” fanno di abbandonare la propria posizione di dipendenza e desolazione per ritrovare la positività del proprio essere, la propria libertà. Abbandono è anche la loro scelta di abbandonare quanti – classi e nazioni, istituzioni internazionali e aziende multinazionali – si sono imposti nella loro vita economica e politica avviluppandoli nei legami della globalizzazione, commerciale e finanziaria, per tornare ad utilizzare in prima persona le proprie risorse e le proprie potenzialità. Abbandono è l’invito rivolto alla sinistra europea ad abbandonare la propria inerenza di nazione e di classe al “primo mondo”, in particolare all’Europa, per costruire una relazione non imperialista con la maggioranza del mondo. Abbandono è anche la richiesta a tutti gli abitanti del “prio mondo” perché, con scelta consapevole, abbandonino i comportamenti che hanno l’effetto di rafforzare i vincoli di dipendenza che incatenano il “terzo mondo”, compresi in particolare quelli che comportano danni irreversibili all’ambiente. Con una strumentazione teorica che muove da Marx, Lenin e Trotsky, e si confronta con i maggiori protagonisti del dibattito novecentesco sulla liberazione e l’imperialismo (Samir Amin, Andre Gunder Frank e Immanuel Wallerstein tra gli altri) Hosea Jaffe compie un nuovo passo nell’elaborazione della politica che può rendere possibile l’eliminazione dell’imperialismo nei rapporti tra classi e nazioni del mondo e la costruzione socialista di un mondo non-piramidale e policentrico. |