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L'epocale incontro-scontro fra due mondi In quale maniera i popoli occupano significativamente la terra? Philip P. Arnold tenta di rispondere a questo interrogativo fondando la sua analisi sull’esperienza concreta del paesaggio
della Valle del Messico, osservato sia nel corso dell’epoca preispanica sia in quella coloniale. A partire da una puntuale analisi del sistema cerimoniale azteco, in special modo in
relazione al culto dedicato a Tlaloc, divinità della pioggia e della terra, lo storico delle religioni mostra sapientemente la profonda distanza esistente tra la modalità "locativa" di occupazione del paesaggio, agita in epoca precolombiana, e quella "utopica", inaugurata dal mondo europeo in seguito ai drammatici eventi della Conquista. In quest’opera Arnold dà
vita a una rinnovata riflessione ermeneutica che, dall’interno della storia delle religioni, mette in questione le modalità di costruzione delle discipline scientifiche, gli sguardi che il mondo
occidentale ha rivolto alle culture e alle religioni delle civiltà "altre", infine la stessa modalità di occupazione della terra della nostra cultura occidentale moderna. In questa direzione,
la storia delle religioni proposta da Arnold si costituisce quale luogo consapevole di relazione all’interno del quale il mondo accademico è profondamente ed eticamente impegnato in una relazione di scambio reciproco con i propri oggetti "viventi" di analisi. |