Superata l’austerità simbolica del Cristianesimo delle origini, la cultura pittorica occidentale ha progressivamente umanizzato il sacro, procedendo lungo il millennio medievale sul duplice registro della rappresentazione iconica e della narrazione ambientata. Un ruolo apparentemente subalterno ma non meno decisivo è toccato alla componente ornamentale, che guida la percezione dell’immagine, ne traccia i limiti, ne gerarchizza gli spazi, ne valorizza la funzione. La sistematicità con cui ciò avviene nello spazio liturgico medievale, in cui ogni elemento contribuisce alla costruzione di percorsi (loci) fisici e mentali, autorizza a parlare di sistemi ornamentali. Partendo da tali premesse, il volume rende conto di una capillare catalogazione della pittura murale ornamentale del Medioevo lombardo, che pur affrontando questioni formali evita l’impostazione da repertorio di modelli per condurre l’analisi sul piano dei contesti monumentali, senza dimenticare le pitture musealizzate o riemerse da indagini archeologiche. Rivelandosi un puntuale atlante del territorio, il volume non manca di tracciare una rassegna bibliografica ragionata e di inserire i temi affrontati nel quadro dell’arte medievale europea.