«In quanto ad attendere, Giovanni aveva atteso abbastanza. Ora s’aspettava un segnale. Aveva accumulato una serie di progetti falliti, abortiti o realizzati malamente. E poi le bugie che aveva inanellato e si era lasciato alle spalle lo intristivano: era un uomo sulla soglia della mezza età, come si dice, ma non si sentiva certo vecchio. Nativo dell’Umbria da una famiglia di modesti contadini, laureato in Economia e commercio, aveva vinto un concorso alle Poste. Nei giri per l’Italia meridionale aveva conosciuto una ragazza del Sud che gli aveva sciorinato la sua drammatica vita e ora studiava a Milano. Milano. Fu a quel tempo che la sua innata vocazione a raccontare fandonie divenne una sorta di mania bulimica. Ne inventava di ogni genere e si sorprese che incontrassero consenso. Disse al capoufficio che aveva trovato sua moglie a letto con un parente e ciò gli creò attorno un clima che oscillava tra la solidarietà di qualcuno, la commiserazione di altri e anche un malcelato sarcasmo. Il cornuto non è mai stato amato ma sempre deriso. Sarebbe stato assai meno penoso dire la verità, ma farlo non era nelle sue corde. Così alla sua vocazione a dire bugie aggiunse il vittimismo. Per via della giovane donna conosciuta per caso l’esistenza di Giovanni prenderà una piega improvvisa e gravida di conseguenze, chiudendo infine il cerchio di una vita vissuta, come recita il titolo, tra fallimenti, accidia e bugie.

CESARE DE SETA è professore emerito di Storia dell’architettura all’Università di Napoli Federico II. Ha insegnato all’École des Hautes Études di Parigi e in altre sedi all’estero. Ha pubblicato numerosi volumi, alcuni dei quali tradotti in diverse lingue, e i seguenti romanzi: Era di maggio (1991, ult. rist. 2010); La dimenticanza (1992); Terremoti (2002, finalista al Premio Strega, ult. rist. 2021); Quattro elementi (2007); la raccolta di racconti Viaggi controcorrente (2007, Premio Estense). Con Jaca Book ha pubblicato il romanzo L’isola e la Senna (2019, ult. rist. 2020) e il saggio illustrato Arti della modernità (2021).