![]() |
Scheda Libro
|
LOMBARDIA ROMANICA vol. 1 - I grandi cantieri a cura di Roberto Cassanelli e Paolo Piva Schede di Roberto Cassanelli Chiara Maggioni Paolo Piva Elisabetta Rurali Luigi Carlo Schiavi Fabio Scirea |
![]() |
Formato: 20×28 cm Volume rilegato con sovracoperta Pagine: 290 a colori |
Disponibile Prezzo: 75,00 Euro |
ISBN: 978-88-16-60438-4 |
Come è noto, la nozione di romanico “lombardo” supera largamente i confini amministrativi dell’attuale Lombardia (così territorialmente definita solo dopo l’Unità), a marcare uno dei centri propulsori a raggio europeo del rinnovamento architettonico e artistico dopo l’Anno Mille. Al punto che quasi un secolo fa un grande storico dell’arte americano, Arthur Kingsley Porter, tentando con una monumentale catalogazione sinora insuperata di censirne i monumenti conosciuti (Lombard architecture, 1915-17), inglobava nel concetto l’intera Italia centro-settentrionale. Per non parlare della diffusione di formule architettoniche e soluzioni decorative, come quella degli archetti pensili, che ne proiettano anche a grande distanza i presunti effetti (dalla Catalogna alla Svezia). Essa ne individua comunque il baricentro, che nella triangolazione tra Milano, Como e Pavia segna i raggiungimenti più alti del fenomeno, oltre a registrare la fitta trama di esperienze diffuse nel territorio, con densità e coerenza non comuni. Quale sia la ragione di tale situazione privilegiata è difficile dire. Si è fatto appello, non impropriamente, alla lunga tradizione di maestranze specializzate nella lavorazione della pietra (estratta dalle vicine cave prealpine), che si è voluta far risalire ai “magistri comacini” di età longobarda (ma si discute ancora sulla corretta etimologia del nome), o meglio ai maestri intelvesi e poi campionesi, che percorsero le strade dell’Italia centro-settentrionale tra il XII e il XIV secolo. Nell’arco di due secoli, dall’esaurimento della concezione ottoniana del potere all’affermazione del comune e poi al suo lento declino, si afferma una concezione strutturale del tutto nuova, che porta alla realizzazione di edifici solidi e durevoli, in pietra da taglio nelle zone alpine e in mattoni nella vasta area padana, spesso voltati in muratura, con soluzioni tecniche e formali originali e precoci. Parallelamente risorgono la grande pittura murale e la scultura istoriata, che anima i capitelli delle basiliche. Il presente lavoro, dedicato ai monumenti romanici di Lombardia, costituisce dunque un adempimento fondamentale all’interno della collana “Patrimonio artistico italiano” e al tempo stesso rappresenta il primo ampio tentativo di sintesi a un secolo dal grande lavoro di Porter. L’eccezionalità del fenomeno ha necessitato la divisione in due distinti volumi, il primo dedicato ai “grandi cantieri” dell’XI e XII secolo; il secondo alle testimonianze diffuse nel territorio. |
Roberto Cassanelli, storico dell’arte e della fotografia, insegna nella Scuola di Specializzazione in beni storici artistici dell’Università Cattolica e nell’Accademia di Brera di Milano. Dirige per Jaca Book la collana “Patrimonio artistico italiano”.
Paolo Piva è professore di Storia dell’Arte medievale presso l’Università degli Studi di Milano e membro del comitato scientifico della rivista Arte Medievale. Si occupa di architettura (in rapporto alla liturgia) e di iconografia, fra la prima età cristiana e il XIII secolo. Oltre a numerosi saggi, ha pubblicato per Jaca Book, Marche romaniche (2003); L’arte medievale nel contesto (2006); Architettura Medievale. La pietra e la figura (2008) e Arte medievale. Le vie dello spazio liturgico (2010). |
Indice
INTRODUZIONI: L'Invenzione del romanico lombardo Un profilo del romanico lomardo SCHEDE: La basilica di S. Vincenzo e il battistero di Galliano (Cantù Le committenze orafe di Ariberto S. Maria Maggiore di Lomello La basilica e il battistero di Agliate (Carate Brianza) S. Abondio a Como S. Ambrogio a Milano S. Michele a Pavia S. Sepolcro a Milano S. Fedele a Como Il complesso di Civate S. Maria del Tiglio e S. Vincenzo a Gravedona Il gruppo cattedrale di Bergamo Il complesso di Arsago Seprio S. Tomé di Almenno La Rotonda di Brescia Il tesoro delle croci La cattedrale, il Battistero e il Torrazzo di Cremona San Benedetto Po Acquanegra sul Chiese Gli esordi dell’architettura cistercense: Chiaravalle M., Morimondo, Cerreto |