Scheda Libro

Jean-René Gaborit
LA SCULTURA ROMANICA


60440-7
Formato: 26×31 cm
Volume rilegato con sovracoperta
Pagine: 440, tutte a colori
Disponibile
Prezzo: 150,00 Euro
ISBN: 978-88-16-60440-7

Anche se la definizione dell’arte romanica e, forse ancor più, la sua denominazione, sono oggetto di contestazioni, il fenomeno che ricopre questo termine, ossia il profondo rinnovamento che si manifesta in tutta l’Europa occidentale, tra la fine del X secolo e la metà del XII secolo, sia in architettura che negli altri domini della creazione artistica, appare come un’evidenza.
Una delle caratteristiche di questo rinnovamento è incontestabilmente la crescente importanza attribuita alla scultura, e in particolare lo straordinario sforzo della scultura monumentale, della quale si possono vedere le testimonianze persino negli edifici più modesti.
Dopo alcuni tentativi, a volte molto timidi, durante il periodo della cosiddetta arte preromanica, la scultura conosce, dai primi decenni del XI secolo, un improvviso sviluppo che culmina nella prima metà del XII secolo con un grande numero di realizzazioni maggiori: portali e facciate, chiostri, decorazioni interne. Ma la ricerca costante delle nuove formule e, senza dubbio, anche la volontà di accompagnare le innovazioni nell’arte della costruzione, hanno indotto gli scultori a moltiplicare le esperienze; i rapporti tra scultura e architettura sono pensati anche in diversi modi: il trattamento della figura umana si evolve e l’ornamento si diversifica.
Numerose opere sono state consacrate, parzialmente o totalmente, alla scultura romanica; tuttavia è difficoltoso fornire un quadro cronologico coerente di un’arte la cui evoluzione, in un periodo relativamente breve, non ha nulla di lineare. L’approccio scelto fino ad ora è stato essenzialmente regionale, e ha posto l’accento sulla reale diversità che caratterizza le principali «province» dell’arte romanica.
Questo libro tenta un altro metodo: mettere in rilievo, attraverso un’analisi maggiormente tipologica, ciò che costituisce l’unità della scultura romanica, ossia le fonti di ispirazione comune, il ricorso agli stessi modelli (anche se l’interpretazione non è univoca), l’adattamento ai medesimi schemi iconografici; soluzioni parallele adottate per rispondere alle stesse necessità. La conoscenza della scultura romanica permette senza dubbio, a partire dalla mescolanza di unità e diversità, di comprendere meglio la cultura della società dei secoli XI e XII, che le strutture del feudalesimo hanno diviso e separato ma alla quale, nonostante le profonde crisi, un certo rinnovamento economico ed una grande rinascenza culturale, attraverso l’istituzione della rete parrocchiale e l’azione degli ordini monastici e dei pellegrini, hanno donato una reale unità.

JEAN-RENÉ GABORIT, archivista paleografico e membro onorario della École française de Rome (1963-1985), è stato capo curatore e poi direttore generale, responsabile del dipartimento di scultura del museo del Louvre, dal 1980 al 2004. Ha diretto molte mostre e tra i suoi lavori più importanti ricordiamo: L’Art gothique dans Histoire mondiale de la sculpture, 1980; Chapiteaux romans, 1983 e L’art roman au Louvre, 2005.

Indice

INTRODUZIONE Definizione del soggetto
Limiti storici e geografici
Limiti «concettuali»: la scultura considerata in sé stessa,
in rapporto con l’architettura e
in rapporto alle altre forme di creazione artistica

CAPITOLO 1
LE CONDIZIONI DELLA CREAZIONE

Condizioni materiali (i materiali, gli strumenti)
La commissione
La condizione dello scultore e il problema dell’anonimato
Ateliers e cantieri

CAPITOLO 2
LE FONTI

Il modello classico
La possibilità di vestigia preromane e l’eredità «barbara»
Le influenze orientali e il loro modo di trasmissione
Il problema della tradizione paleocristiana e dei rapporti con l’arte bizantina
Il ruolo delle fonti scritte: testi sacri e cultura profana
La scultura romana e il libro

CAPITOLO 3
LE PRIME ESPERIENZE
Il posto della scultura nella «prima arte romana mediterranea»
e negli edifici del Sacro Romano Impero
Fregi e capitelli
Varietà e limiti dei tentativi nel dominio della scultura monumentale

CAPITOLO 4
L’ESPANSIONE

Le realizzazioni della fine dell’XI secolo
Lo sviluppo dei volumi e gli effetti grafici
Il rapporto con l’architettura e la «loi du cadre»
Il problema delle proporzioni
Evoluzione dell’ornamento
Ricerche formali (importanza della simmetria)
e significato delle immagini (il problema del simbolismo)
Il rifiuto del decoro scolpito (figure e ornamenti)

CAPITOLO 5
I CAPITELLI

Importanza del modello classico
La diversità delle strutture di base e le modalità di attuazione
Il capitello istoriato
Il problema della coerenza dei programmi
I capitelli nei chiostri

CAPITOLO 6
I TIMPANI
Funzione architettonica
Il loro ruolo come supporto privilegiato delle immagini
Diversità dei modelli di organizzazione delle superfici scolpite e delle composizioni
I rapporti tra i programmi iconografici e la loro traduzione plastica

CAPITOLO 7
SCULTURE INTERNE E IMMAGINI DI CULTO

Gli arredi liturgici (altari, fonti battesimali, chiostri e amboni, candelabri, troni…)
I monumenti funerari
Le «Maestà» (Crocifissi, Vergini, immagini dei santi…)
I gruppi con figure multiple
Le origini del retablo

CAPITOLO 8
LO SVILUPPO DELLA FACCIATA SCOLPITA

Il portale e il suo ambiente
Innovazioni legate allo sviluppo della decorazione delle facciate
e l’estensione del ruolo della scultura
Il «portale figurato» e le sue varianti

CONCLUSIONE
Unità e diversità della scultura romana
La transizione verso altre forme stilistiche
«Tardo romanico» e «primo gotico»
Rotture, innovazioni e persistenze

BIBLIOGRAFIA