Come uscire da una concezione nichilistica del segno, quale funzione attiva della parola, è un problema generale dell’orizzonte ermeneutico della filosofia contemporanea che può apparire rinchiuso fra finitezza e impasse della razionalità. L’A. – ordinario di filosofia teoretica all’Università di Tor Vergata, Roma, intende spiazzare i termini del dibattito e mettere a fuoco il problema dell’origine del senso, non come astrattamente metafisico, ma come rapporto dell’io che parla con il suo discorso. Rimette in discussione il rapporto fra ethos e logos che caratterizza la razionalità occidentale, individuando il funzionamento dell’ethos all’interno della struttura stessa della razionalità. Nel suo ragionamento il rapporto del soggetto con il senso è, a un tempo, gnoseologico (in quanto produce il significato) e etico (ovvero di un suo farsi dall’io che è originario di una padronanza intellettuale, completamente cosciente).