Questo libro, pubblicato in prima edizione nel 1983, è un’introduzione al pensiero filosofico di Jacques Derrida. Esso si fonda su due convinzioni: la prima è che esista una filosofia di Derrida, vale a dire un’interpretazione articolata e argomentata della realtà nella sua totalità; la seconda convinzione è che tale filosofia non sia affatto riducibile ad una forma di problematicismo e tanto meno ad una sorta di elogio dell’assenza, della mancanza, della perdita, dei giochi di differenze, ecc., e che quindi essa non possa essere classificata – come spesso è avvenuto, in genere sempre troppo frettolosamente ed evitando accuratamente di leggere i testi – come un’espressione del tanto conclamato nichilismo e scetticismo contemporanei. Il v., oltre che da una Prefazione di Derrida, è arricchito da due Appendici inedite dedicate alla nozione di “decostruzione” e alla concezione derridiana dell’“impossibile”, e da un’amplissima rassegna bibliografica su Derrida..