Oggi si parla di «Mondo Globalizzato» quasi a indicare una nuova realtà dove tendono a sparire vari fattori che hanno caratterizzato il secolo scorso: Stati nazionali, sistema di produzione fordista, politiche keynesiane di intervento regolatore economico degli Stati, lavoro subordinato, ecc. Questa visione, o meglio questa tesi, da qualsiasi parte sia espressa, tende ad opporre il mondo globalizzato all’epoca degli imperialismi, al sistema di imperi coloniali e allo scontro tra potenze.
Il presente volume afferma che siamo ancora pienamente in tale epoca, nell’epoca imperialista; anzi, il carattere dell’imperialismo oggi, quando si vede che cosa succede in un paese colonizzato come l’Iraq, così come in paesi invasori quali usa, Gran Bretagna, Italia, ecc., ci mostra nuovamente il volto «coloniale» che è all’origine di ogni imperialismo. Seicento anni dopo la nascita di Enrico il Navigatore viviamo ancora in un sistema coloniale. Un miliardo di noi, in Europa, Stati Uniti, Canada, Asia australe, Giappone, Israele e Sudafrica «bianco», vive nel cosiddetto «Primo Mondo». Cinque miliardi di noi vivono invece nel cosiddetto «Terzo Mondo» e in paesi come Cina e Cuba, che stanno da qualche parte tra il Primo e il Terzo Mondo.
Capire l’imperialismo, capire la sua logica coloniale, permanente e rinvigorita, è l’intento di questo breve saggio. La storia dell’imperialismo è perciò essenziale a dispiegarne la logica e a farci intendere la realtà presente, compresa tutta la tremenda «delocalizzazione» di lavoro e sfruttamento che le potenze fanno nel mondo, senza peraltro superare la crisi sociale e culturale che i paesi sviluppati vivono al loro stesso interno.
Il volume è corredato, oltre che da una appendice sulle caratteristiche dei mercati monetari e del loro ruolo nella lotta tra gli imperi, da una cronologia delle guerre coloniali e da numerose schede sui paesi interessati dai conflitti.