Avamposto del mondo greco verso Oriente e verso il Mar Nero fin dal VI secolo avanti Cristo, Bisanzio trovò gloria e fama soltanto quando all’inizio del IV secolo dopo Cristo Costantino fondò una nuova capitale per l’impero Romano. Da semplice centro di scambi nel bacino del Mar Nero divenne Costantinopoli, ma il nome di Bisanzio si mantenne per descrivere la splendida cultura e civiltà che vi si sviluppò e che da là si diffuse verso l’Asia Minore, la Siria e l’Egitto assumendone i caratteri e gli apporti. Ma soprattutto da quella città si irradiò verso il mondo del primo occidente medievale quanto di creativo e di realizzativo in campo architettonico e plastico avvenne. La forza di irradiamento della cultura bizantina avrebbe poi investito i popoli slavi e della Russia in particolare, raggiungendo tramite i Variaghi il Nord Europa. Ma influssi bizantini si trovano anche in Asia e Africa. Il volume, opera di importanti studiosi di questa arte e di questa cultura, introduce a una puntuale comprensione di questo splendido mondo mai abbastanza conosciuto. Tania Velmans, Direttore di ricerca presso il CNRS di Parigi, fa un panorama completo dell’arte monumentale della pittura parietale, delle icone e dei mosaici nell’intero mondo di influenza bizantina, dall’inizio del VI secolo a C. fino alla caduta dell’impero e della città in mano turca nella seconda metà del XV secolo d.C. Vojislav Korac, della Accademia serba delle Arti e delle Scienze, copre le realizzazioni dell’architettura. Marica Suput, dell’Università di Belgrado, specificamente considera gli elementi decorativi delle arti bizantine e dell’architettura.