Il titolo dà il tono generale di questo singolarissimo libro: ricordi di un naturalista in cui la storia personale si intreccia con pungente nostalgia e umorismo letterario alle vicende culturali di una grande città.
Giovanni Pinna è stato direttore del Museo di Storia Naturale di Milano dal 1981 al 1996, quando si dimise (inaspettatamente per chi non lo conosceva), insofferente alla selva di ostacoli burocratico-amministrativi che si facevano sempre più assillanti in quegli anni.
Si dimise da un lavoro che lo appassionava, un lavoro che gli aveva permesso di unire la tensione della ricerca al gusto della divulgazione e, infine, all’impegno di guidare una grande istituzione italiana. Si dimise ponendo termine a una ricca fase della sua vita professionale, pronto ad avviarne un’altra con audacia e curiosità.
Questo libro va letto dunque come una avvincente umana avventura. Giovanni Pinna può trattenere ammirato su una sedia chiunque parlando di tetrapodi, di pedagogia museale, di traversate nel deserto, di conversazioni con grandi scienziati del Novecento o di ricostruzioni di dinosauri.
Quale miglior modo di introdursi alla storia dell’evoluzione, in un momento in cui è tanto dibattuta, del leggere la storia di chi ha partecipato a descrivere l’evoluzione della natura? Ma questo volume per chiunque intenda avvicinarsi alla museologia potrà fungere da straordinario «manuale in corso d’opera» o se si vuole costituirà l’enzima per affrontare qualsiasi problema tecnico o teorico della museologia scientifica e non solo.