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  Paradosso e mistero della Chiesa  
     
     
Autore/i: de Lubac Henri  - Titoli dello stesso autore

Sottotitolo: Chiesa.
Sezione III. Volume 9
La presente Opera è pubblicata in coedizione con l’Istituto di Storia della Teologia della Facoltà di Teologia di Lugano

Prezzo: Euro 30,00

Argomento: Cristianesimo / Christianity - Theology - Spirituality - Bible

Commento:

L’occasione di Paradoxe et mystère de l’Église è rappresentata dalla novità del Concilio, in specie dalla Lumen gentium. Nell’attualità della stagione conciliare, ancora una volta il padre de Lubac si inserisce in un confronto serrato con la grande Tradizione della Chiesa. È quanto gli consente di dare profondità a quel che il Concilio ha rimesso in evidenza: insegnando, ad esempio, come la mistericità della Chiesa non vada in alcun modo intesa nel senso tipicamente razionalista di qualcosa di incomprensibile o di momentaneamente inaccessibile alla nostra ragione logica, ma come il manifestarsi e realizzarsi del progetto salvifico di Dio rivelatosi in Cristo e in stretta dipendenza da Cristo stesso; e mostrando come il mistero della Chiesa si esprima nel paradosso del suo essere de Trinitate ed ex hominibus, visibile e invisibile, terrestre ed eterna. Ma è quanto gli consente anche di vedere serenamente alcuni limiti della costituzione conciliare, non sempre lucidamente riconosciuti, neppure oggi. È il caso della scelta della categoria del popolo di Dio come categoria chiave per esprimere che cosa sia la Chiesa, capace di esprimere la continuità con Israele, la pari dignità e corresponsabilità dei cristiani e la sua dimensione storica; ma non sempre adatta a dire tutta la novità cristologica che la Chiesa porta in sé e deve esprimere: «sicuramente, questo nuovo Israele non è neós, ma è kainós: lo Spirito del Cristo ha rinnovato tutto, trasfigurato tutto, "spiritualizzato" tutto. "Se la costituzione Lumen gentium l’avesse sottolineato di più -asserisce de Lubac -, è lecito pensare che l’equilibrio dottrinale sarebbe apparso ancora migliore». Ed è il caso del rapporto di questo popolo rispetto al fine escatologico. La prospettiva assunta dal testo conciliare aiuta a mettere in evidenza il non ancora di cui vive la Chiesa che avanza nella storia, ma molto meno il già che la abita sin d’ora: il fatto, cioè, che l’ottavo giorno abbia fatto irruzione negli altri sette e che la me-tastoria sia già presente nel tempo. Dall’Introduzione di Roberto Repole


Anno di pubblicazione: Gennaio 2017

Pagine: 264

Collana: Opera Omnia

Disponibilità: Disponibile

ISBN (a 13 cifre): 978-88-16-30569-4