"..il bambino intuisce che l'universo fiabesco, anche se è irreale, non è falso, che qulacosa di quanto vi accade avviene anche dentro di lui. La fiaba descrive in forma simbolica le tappe fondamentali del suo sviluppo, della sua crescita verso un'esistenza autonoma, lo educa a integrare le sue tendenze discordanti.."
Il brutto anatroccolo dovette parlarmi, lungo tutta l'infanzia, in tanti modi, prima di arrivare a configurarsi nel discorso continuo che ad un tratto parve mostrarsi al di sotto di tante suggestioni...
...Potrebbe darsi che il grande danese non riconoscesse, nell'interpretazione che oso proporre, la sua fiaba. Ma la genialità del suo mondo incantato rende possibili tutte le interpretazioni e tutte le letture. E' con spirito di gratitudine che, più di un secolo dopo la sua morte, ma nella continuità di una vita che trabocca in mille modi dal suo universo fiabesco, tento questo breve dialogo con lui, nello spirito di comunione e di gioia suscitato da ogni espressione d'arte."
(dall'introduzione dell'Autrice)